Quali sono le concrete novità in Orologeria?
Al di là delle roboanti e molto spesso suggestive sirene della comunicazione, se badiamo all’aspetto concreto, dobbiamo riconoscere che le migliorie tecniche al sistema dell’Orologeria di base sono veramente poche.
È pur vero che passi da gigante sono stati fatti nello studio del problema legato all’isocronismo, con tentativi anche geniali attorno alla tecnica del tourbillon, con l’applicazione di un numero fino a quattro bilancieri “rotanti” e operanti contemporaneamente.
Occorre però prendere atto che si tratta di soluzioni che prevedono l’utilizzo di tecniche già consolidate.
Da non confondere inoltre la tecnica con la tecnologia. Quest’ultima è caratterizzata dall’utilizzo di nuovi materiali (per noi amanti della misurazione del tempo è soprattutto il silicio), che consentono l’accesso a maggiori performance legate però alla fisica (vedi spirale in silicio). Anche il nuovo materiale anti-magnetico brevettato da Omega rientra in questo comparto.
Riguardo invece alla tecnica, l’unica novità che possiamo riscontrare è in effetti esclusivamente lo scappamento coassiale, che fra l’altro non ha avuto vita facile ad affermarsi, prima dell’intuizione di Hayek, che lo recuperò dal cassetto dei progetti dimenticati.
Un po’ di storia
Lo scappamento coassiale va a sostituire quello a leva, un sistema che pareva definitivo e che fu inventato e poi adottato via via negli orologi più perfezionati, circa 250 anni fa.
In effetti si trattava di una soluzione molto qualificata, che presentava però una penalizzazione circa gli attriti tra le leve dell’ancora e i denti della ruota di scappamento. Si pensava però che il tributo potesse essere lecito in termini di costi, vista la funzionalità del sistema a leva, eccezionalmente superiore rispetto alle tecniche precedenti.
Nel concreto si ha questa pecca: le palette dell’àncora vanno lubrificate per minimizzare l’impatto e lo “strisciamento” contro i denti della ruota di scappamento. Ciò porta inevitabilmente a un deterioramento del lubrificante e di conseguenza ad un imperfetto funzionamento della trasmissione al bilanciere.
La genialità di George Daniels arrivò a trovare un’alternativa che tutt’ora risulta tra le innovazioni più importanti degli ultimi 200 anni.
Predisponendo una ruota di scappamento su tre livelli e portando a tre le leve dell’àncora, Daniels distribuì e diminuì in modo determinante l’impatto strisciante tra àncora e ruotismo, approfittando anche della crescita verticale dello scappamento e portando al minimo il contatto fisico.
La miglioria, seppur evidente e importante, non trovò risposta da alcuna delle maison, finché dopo oltre un decennio, nel 1999, Nicholas Hayek, patron di Swatch Group, non la recuperò accaparrandosi la collaborazione di George Daniels.
I primi calibri Co-Axial
In un primo tempo il nuovo sistema fu inserito in calibri ETA opportunamente modificati (es. Omega 1120 su base ETA 2892A2), che ottenne la certificazione COSC, e poi fu adottato praticamente per tutti i calibri Omega di manifattura.
Un’ulteriore svolta si ebbe con la creazione del calibro Omega 8500 che fu progettato da zero e dunque costruito adeguatamente per valorizzare la sensazionale novità.
Al calibro 8500 seguì il 9300, arricchito di funzioni cronografiche.
Oggi Omega è l’unica maison che può avvalersi di questo scappamento rivoluzionario, abbinato alla spirale libera in silicio 14, che formano una coppia di alta stabilità e pressoché inimitabile (almeno al momento) per prestazioni.
Oggi
Attualmente i calibri Omega in produzione presentano scappamento coassiale, spirale libera in silicio e sono costruiti in un materiale brevettato che è resistente al magnetismo oltre i 15.000 Gauss. Per certificarli il COSC non è più sufficiente in quanto l’unico sistema di controllo che riesce a verificare le caratteristiche di queste nuove tecnologie è in possesso dell’Istituto Federale Svizzero di Metrologia (METAS) che dunque rilascia un’attestazione secondo i massimi standard stabiliti dal settore orologiero e sono contrassegnati come Master-Chronograph.